Federlizia, la tizia della notizia

2.20.2006

Ruba piantine, ucciso a fucilate a Salerno

SALERNO - Un giovane di 28 anni che assieme ad altri due complici aveva asportato alcune piante dall'ingresso di un locale in fase di costruzione è stato ucciso a fucilate. È accaduto nel Salernitano, sulla litoranea al confine tra i comuni di Eboli e Battipaglia. La vittima è Gerardo Coralluzzo originario di Montecorvino Rovella (Salerno). Indagano sul fatto i carabinieri della compagnia di Battipaglia che hanno arrestato il proprietario del Bar Tabacchi in costruzione, un 58enne di Eboli, con l'accusa di omicidio volontario. Sequestrata anche l'arma del delitto, un fucile calibro 12.
19 febbraio 2006
Le notizie del Corriere via SMS: invia NEWS al 48436.

2.17.2006

Mamma uccide i compagni di asilo del figlio

Giappone, gesto inspiegabile di una donna di 34 anni: doveva accompagnare i bimbi a scuola. Li ha colpiti con un coltello

TOKYO (Giappone) - Una donna giapponese è stata arrestata venerdì mattina con l'accusa di avere ucciso a coltellate due compagni di asilo del figlio, un bimbo e una bimba di cinque anni. La donna - ha spiegato il portavoce della polizia di Shiga, a 360 chilometri a ovest di Tokyo - aveva preso i due bambini per portarli a scuola insieme a suo figlio; quest'ultimo è rimasto illeso.
La donna, ha aggiunto il portavoce , avrebbe ammesso di aver colpito i bimbi con un coltello che si era portata da casa, ma non ha fornito spiegazioni del gesto. L'agenzia di stampa Kyodo scrive che la donna ha 34 anni.
I piccoli Wakana Taketomo e Jin Sano sono stati trovati in un lago di sangue a causa delle ferite riportate, una su una strada e l'altro in un fossato. La scoperta dei corpicini esangui è stata fatta da un passante. Taketomo è stata dichiarata morta al suo arrivo in ospedale, mentre Sano è morto qualche ora dopo.
Il Giappone è un paese relativamente tranquillo, ma la nazione è stata recentemente scossa da un crescente numero di omicidi di bambini piccoli. Secondo la tv Nhk, 105 bambini delle elementari o più piccoli sono stati uccisi l'anno scorso. Alla fine dell'anno scorso, due bimbe di sette anni sono state uccise --una accoltellata e l'altra strangolata - mentre stavano tornando a casa da scuola, rendendo i genitori giapponesi sempre più nervosi.
17 febbraio 2006

«Sex in Video Games», prima edizione

Il prossimo giugno la prima conferenza dedicata ai videogames porno, rivelatisi un traino potente per i giochi di pixel

STATI UNITI - Si terrà a San Francisco la prima conferenza ufficiale sui giochi elettronici «a luci rosse», ovvero quelli dai contenuti sessuali più o meno espliciti, da sempre osteggiati e discussi. I videogame sexy sono oramai talmente popolari che l'industria del settore ha infatti deciso di dedicare loro due giorni di attenzione durante i quali tecnici, sviluppatori, disegnatori, produttori e altri specialisti si confronteranno per elaborare nuove strategie per consolidare il successo di tale business.
LA CONFERENZA - Intitolata «Sex in Video Games Conference: Exploring the Business of Digital Erotic Entertainment», la convention californiana si svolgerà nelle giornate dell'8 e 9 giugno presso la Swedish American Hall. L'evento diventerà l'appuntamento annuale in cui sarà discusso il futuro dell'entertainment interattivo per adulti, sia in relazione al mercato statunitense che a quello europeo e asiatico.
SESSO E PIXEL - «Le tematiche sessuali spopolano tra i contenuti dei videogame, e il mercato dei giochi dedicati al pubblico adulto sta decollando a velocità supersonica», ha dichiarato Brenda Brathwaite, presidente della conferenza e capo del Sex Special Interest Group, nato in seno alla Game Developers Association. Si pensi per esempio alla grande popolarità raccolta da titoli quali Playboy: The Mansion o VirtuallyJenna , il gioco ufficiale di simulazione 3D dedicato alla bionda pornodiva americana Jenna Jameson: secondo la Brathwaite il loro incredibile successo è prova evidente di come il sesso stia diventando il traino dell'intera industria. L'innovazione tecnologica ha permesso di rendere le immagini virtuali più realistiche e questo di sicuro ha contribuito a rendere i «sexy game» ancora più accattivanti, lanciandoli alla definitiva conquista del popolo degli appassionati del genere.
MULTIPLAYER EROTICI - Il 2006 vedrà inoltre il lancio di numerosi MMOEG (massively multiplayer online erotic games), ovvero giochi online interattivi di gruppo dal contenuto erotico, evoluzione dei più vecchi e «candidi» EverQuest and World of Warcraft (celeberrimi giochi multiplayer online, dedicati a grandi e piccini), nonché ultima frontiera dell'industria videoludica.
Alessandra Carboni
17 febbraio 2006

Stupro meno grave se vittima non è vergine

Accolto ricorso di un uomo che violentò la figlia di 14 anni della convivente. «Danni più lievi»: aveva già avuto rapporti sessuali

ROMA - D'ora in poi gli stupratori sceglieranno con più cura le proprie vittime. Infatti la Corte di cassazione ha sentenziato che lo stupro di una minorenne non è grave in sé, ma è meno grave se la vittima ha già «avuto rapporti sessuali». «È lecito ritenere» che siano più «lievi» i danni che la violenza sessuale provoca in chi ha già avuto rapporti con altri uomini prima dell'incontro con il violentatore. La Terza sezione penale della Cassazione ha infatti accolto il ricorso di Marco T., 41enne ex tossicodipendente, che violentò e minacciò la figlia di 14 anni della sua convivente e fu condannato in primo grado a Cagliari a tre anni e quattro mesi, sostenendo che la ragazza non era più vergine. I giudici sostengono che in questo caso la personalità della vittima, «dal punto di vista sessuale, è molto più sviluppata di quanto ci si può normalmente aspettare da una ragazza della sua età». Così chi violenta una minorenne vissuta in un ambiente socialmente degradato e difficile come quello in oggetto, e della quale abusa essendo per di più il convivente della madre, può ottenere il riconoscimento di una «attenuante». La ragazzina aveva acconsentito a un rapporto orale dopo aver rifiutato un «rapporto completo», richiestogli con minaccia, ritenendo quello orale «meno rischioso» conoscendo i problemi dell'uomo con la droga.
SCONCERTANTE - «Questa sentenza è sconcertante», ha commentato la psicologa Maria Rita Parsi. «Altro che sconti di pena: questo è un vero e proprio abuso che va perseguito come atto di pedofilia perché a 13-14 anni si è ancora bambini. Non dimentichiamo», sottolinea Parsi, «che la stragrande maggioranza degli abusi avviene proprio nell'ambito familiare. A 13 anni una ragazzina che ha già avuto diversi rapporti con uomini di ogni età vive in un disagio talmente enorme che ha ancora più bisogno di protezione. È una sentenza che sconcerta, soprattuto se si pensa che l'autore degli abusi è il convivente della madre».
17 febbraio 2006

2.07.2006

Cuoci l'ovetto con il telefonino

Utilizzare il cellulare fa male o no? Dalla scienza continuano ad arrivare prove della sua innocuità, ma l'esperienza ...

Anche chi è negato in cucina non potrà più dire «non so nemmeno cuocere un uovo»: non serve infatti essere pratici con pentole e fornelli per prepararsi un bell'ovetto, basta semplicemente avere a disposizione due telefoni cellulari e la frittata – è il caso di dirlo – è fatta! Dalle pagine del satirico Wymsey Chronicle arriva infatti l'incredibile notizia che alcuni membri della comunità virtuale online di Wymsey sono riusciti a cucinare un uovo utilizzando solo due normalissimi telefonini. Su quelle stesse pagine è pubblicata l'originale ricetta per preparare la pietanza, redatta in uno stile che sta a mezza via tra quello dei ricettari di cucina e i consigli di Art Attack. Il tutto mescolato con un pizzico di ironia e cinismo.
LA RICETTA - Apprendiamo così che per lessare l'uovo è sufficiente collocarlo in un supporto di quelli che si usano per mangiarlo alla coque (purché non sia di acciaio o altro metallo), posizionarlo a un centimetro di distanza dalle antenne di due apparecchi radiomobili sistemati orizzontalmente uno di fronte all'altro, quindi mettere in comunicazione i due telefoni tramite chiamata. Dopodichè bisogna accendere lo stereo, o la radio, e alzare il volume a un livello tale da permettere a uno dei due cellulari di trasmettere la musica all'altro. Infine è necessario attendere più o meno tre minuti (a seconda della maggiore o minore potenza delle emissioni elettromagnetiche degli apparecchi usati), e voilà! Ed ecco quindi che - al costo variabile di qualche euro (corrispondente al costo della chiamata, calcolato in base al piano tariffario utilizzato) e a dispetto di tutte le ricerche che dimostrano come l'uso del telefonino non sia affatto dannoso per il nostro cervello - l'uovo è finalmente servito. L'unico modo per sapere se si tratta di leggenda oppure (orrore!) di realtà, è sempre il solito: provarci. E chi lo sa, magari - trafficando in cucina, cellulare alla mano - qualcuno scoprirà che con i telefonini cosiddetti clamshell (quelli fatti a conchiglia, per intenderci) si possono preparare ottimi toast.
07 febbraio 2006

Rocco Siffredi, testimonial della patatina

Il noto attore-regista hard di Ortona imperversa sulle reti Mediaset come protagonista di uno spot autoironico. I doppi sensi sono facili e forse fin troppo allusivi.

Uno spot ambiguo quanto autoironico. E’ quello di una nota marca di patatine che ha scelto come suo testimonial il pornodivo ortonese Rocco Siffredi.
La pubblicità, in questi giorni in onda sulle reti Mediaset, vede il protagonista a bordo piscina, con occhiali da sole e vestaglia di seta, tipo Hugh Hefner, il boss di Playboy, attorniato da belle fanciulle in bikini molto succinti con in mano un sacchetto di patatine (le stesse che avevano sfruttato qualche mese fa lo slogan “La patatina tira”)
Siffredi sgranocchia e racconta: «io ho provato quelle olandesi, quelle americane. Queste sono le migliori. Fidatevi di chi ne ha provate tante».
Lo spot è stato ideato dall'agenzia Leo Burnett, sotto la direzione creativa esecutiva di Enrico Dorizza, con Laura Elli copywriter e Corrado Cardoni art director ed è stato girato nel giardino di una villa a Tigre, vicino a Buenos Aires.
Siffredi ha raccontato a fine riprese la titubanza del produttore delle
patatine, che temeva l’accostamento del suo prodotto con l’indiscusso bagaglio erotico dell’attore. Ma anche il manager sembra aver gradito lo spirito ironico della campagna pubblicitaria che indubbiamente, grazie al protagonista, sta facendo parlare molto di sè.
Tra le comparse dello spot c’è anche la moglie, l’attrice Rosza Tassi, ex Miss Ungheria, con la quale Rocco ha avuto due figli. Lo spot da ieri su Mediaset , va in onda con una prima programmazione a 30 e 15 secondi. Sono stati realizzati anche dei tagli a 10 e 5 da utilizzare in una seconda fase della programmazione.

6/2/2006

2.06.2006

Si salvano a vicenda. A 7 anni di distanza

Incredibile storia newyorkese: un bambino viene soccorso da una donna a scuola. Poi è lui a intervenire, ma i due non si conoscono

NEW YORK - Non si conoscono ma sono riconoscenti l'uno all'altro della vita. La strana vicenda è successa a New York, protagonisti un ragazzo e una donna. Sette anni fa Kevin Stephen, allora un bambino di 10 anni, era stato colpito a scuola da una mazza di baseball al petto. Penny Brown, agendo rapidamente aveva rianimato il bambino con la respirazione bocca a bocca. Sette anni dopo Stephen stava lavando i piatti in un ristorante di Buffalo (New York), quando una cliente del locale ha rischiato di soffocare perché le era rimasto incastrato in gola del cibo. Il ragazzo è prontamente intervenuto con la «manovra di Heimlich», una compressione forzata dello stomaco per sbloccare le vie respiratorie. Guarda caso la donna era proprio lei, Penny Brown. Ai due sono bastati pochi minuti per riconoscersi. Una coincidenza che li ha lasciati davvero a bocca aperta. Quando si dice «saldare un debito».
05 febbraio 2006

2.03.2006

Pregiudicato evade dai domiciliari "Non sopporto più mia moglie"

Un 36enne siciliano preferisce il carcere alla donna
La fuga nel milanese, poi si costituisce ai carabinieri


MILANO - Ha preferito il carcere alla moglie. Non ce la faceva proprio più a sopportarla, tanto da evadere dagli arresti domiciliari e costituirsi ai carabinieri di Cassano d'Adda, Milano. Protagonista del singolare episodio, Domenico Giardina, un pregiudicato siciliano di 36 anni che scontava la sua condanna a Caltanissetta, dove vive con la moglie.

I fatti risalgono due giorni fa, quando l'uomo, esasperato dopo l'ennesimo litigio con la sua consorte, ha fatto perdere le sue tracce, commettendo quindi il reato di evasione. E' stata proprio la donna a denunciare la scomparsa del marito, che nel frattempo era arrivato a Milano. Lì aveva trovato rifugio a casa di un suo zio, al quale ha raccontato la sua condizione: il parente gli ha quindi consigliato di costituirsi e di ritornare in carcere.

Nessuna esitazione: ieri mattina il pregiudicato ha bussato alla stazione dell'Arma dicendo:"Non sopporto più mia moglie. Sono scappato dai domiciliari per scappare da quella lì". Ora l'uomo si trova nel carcere di San Vittore, dove dovrà scontare 3 anni e 9 mesi: l'evasione, infatti, gli ha automaticamente fatto perdere il beneficio dei domiciliari.